Settenove nasce nel 2013 ed è il primo progetto editoriale italiano interamente dedicato alla prevenzione della discriminazione e della violenza di genere. Affronta il tema da punti di vista differenti e attraverso tutti i generi letterari, con un’attenzione particolare alla narrativa per l'infanzia e l'adolescenza, italiana e internazionale, che contribuisce allo sviluppo di un immaginario libero da stereotipi.
La violenza maschile contro le donne non è un’emergenza improvvisa ma un fenomeno strutturale delle società che va affrontato a partire da un approccio pedagogico e culturale che proponga modelli non discriminatori di educazione paritaria. Per questo, Settenove lavora sugli ostacoli culturali e sociali che, in forme diverse, legittimano la violenza.
Settenove vuole essere non solo un'editrice, ma una casa per i suoi lettori e le sue lettrici, di tutte le età, con i quali costruire relazioni, percorsi e strumenti educativi.
La parola chiave del catalogo di Settenove è propositività: far luce sulle discriminazioni, promuovere l’educazione paritaria e incoraggiare la visibilità di modelli positivi di collaborazione e rispetto. Coinvolgendo uomini e donne.
Il nome Settenove.
Settenove è un riferimento diretto all’anno 1979. Un anno importante, durante il quale le Nazioni Unite hanno adottato la CEDAW, la Convenzione Onu per l'eliminazione di ogni forma di discriminazione e violenza contro le donne, che per la prima volta individua nello stereotipo di genere il seme della violenza.
Nel 1979 in Italia la Rai ebbe l’audacia di mandare in onda il documentario Processo per stupro, di Loredana Rotondo.
Nello stesso anno, per la prima volta, una donna, Nilde Iotti, divenne presidente della Camera, assumendo la terza carica dello stato.
Il logo.
Le parentesi racchiudono, organizzano e rappresentano sistemi complessi, rigidi, che seguono delle regole predefinite. Se le parentesi rappresentano il mondo attuale e le categorie che ingabbiano la società in cui viviamo, Settenove si identifica in tutto l'universo che sta al di fuori di esse, posizionando il suo nome sempre al di fuori delle ultime parentesi chiuse.