La filosofa Simone de Beauvoir da bambina aveva ricevuto un soprannome: «Castoro», «Beaver» in inglese, per l’assonanza della pronuncia con il suo cognome. Il fatto interessante è che Simone sentì questo nomignolo come parte della propria personalità, per il desiderio sempre acceso di cambiare il corso della corrente e costruire un pensiero politico in grado di modificare lo status quo.
L’albo ci riporta all’infanzia di Simone, quando – «coraggiosa come un castoro» – decise di sfidare per la prima volta le regole imposte da sua madre (e dalla società dell’epoca) chiedendo una bicicletta.
Non riuscì a ottenerla, ma quella fu soltanto la prima delle tante occasioni in cui decise di non essere la bambina, e poi la donna, che avrebbe dovuto essere secondo i ruoli imposti dalle norme sociali. Una delle tante occasioni in cui decise di bloccare la corrente del fiume e costruire un percorso alternativo.
Dal libro è stata tratta la
shopper «Beaver» e i
poster in vari soggetti acquistabili alla pagina
«Extra» di questo sito.