Ada fin da piccola aveva fatto le cose alla rovescia, non per cattiveria, ma perché le veniva così.
Da neonata, al posto di urlare
«Uééé, uééé», aveva strillato:
«Éééu, éééu». Dormiva di giorno e stava sveglia di notte. Il papà l’appoggiava sulla culla e lei si sollevava. La sollevava e lei voleva sdraiarsi. Chiamava
mamma il papà e
papà la mamma e, crescendo, iniziò persino a camminare al contrario.
La storia di Ada tocca con leggerezza il tema dell’Asperger, una forma di
autismo, e lo fa sottolineando l’aspetto della
libertà e del diritto di essere accolti nella propria
diversità, elemento che può coinvolgere tutti i bambini e le bambine a prescindere da quale sia la loro propria e peculiare
unicità.
Sarà una maestra di ginnastica a insegnarle un trucco per vivere in armonia con gli altri restando
se stessa.